giovedì 2 gennaio 2014

Seth Collins

- "Non aver paura" gli aveva detto. "Sii coraggioso, ce la puoi fare. Io so che ce la puoi fare". E lui ci ha creduto. Lui gli ha dato ascolto.
- Quanti anni hai detto che aveva?
- Cinque.
- Mi sembra un comportamento normale per un bambino di cinque anni. Voglio dire, ha solo dato retta alle parole di suo padre.
- Credi davvero che qualunque bambino di cinque anni prenderebbe la propria sorellina di pochi mesi, lo zainetto dell'asilo e abbandonerebbe il proprio padre moribondo per raggiungere il padrino che vive a otto isolati di distanza portando con sé due floppy?
- Beh, no, ma insomma... è il figlio di Alex.
- Ti posso assicurare che Alex non avrebbe avuto le palle di fare una cosa del genere neanche a vent'anni.
- Va bene, tornando al racconto...
- Sì, insomma, io stavo a casa con Chris e lui apre la porta di casa e vediamo questo bambino alto poco più di un metro con in braccio quella che pensavo fosse una bambola. E Chris non perde la calma, sai com'è fatto, ma quella è stata l'unica volta in vita mia in cui l'ho visto semi-agitato. Mi ha detto di chiamare Bennett e digli che c'erano i piccoli Collins a casa sua. Poi ha preso la macchina ed è sparito verso casa di Alex.
- E i bambini?
- Alice dormiva. Seth mi guardava sospettoso. Immagino stesse cercando di capire se si poteva fidare di me o meno. A dirtela tutta non ho saputo di quei floppy prima di una settimana. Quando li ho portati in centrale per depositare li ha dati direttamente a Chris.
- Ha più sangue freddo di me!
- È quello di cui mi stupii anch'io. Sinceramente pensavo non avesse veramente capito cosa fosse successo, invece quando glielo hanno chiesto, all'interrogatorio, lui ha risposto "Papà è morto per servire il Paese", una cosa da far venire i brividi. Già allora era più sveglio di quanto si potesse pensare.
- Quanto tempo è passato da allora? 
- Tre anni, Seth non ne avrà più di otto. Ogni tanto lo vedo girare qui intorno, ma passa la maggior parte del tempo con il dottor Thompson.
- Quel dottor Thompson?
- Sì, non mi chiedere cosa fanno insieme, roba top secret. Dicono esperimenti, ma io non ci credo molto. Personalmente, credo lo stiano già addestrando. In ogni caso c'è qualcosa di strano che accade intorno a Seth Collins te lo dico io.
Questa fu la prima descrizione che mi fu fatta riguardo Seth Collins. A parlare era stato Nickolas Johnson uno dei miei nuovi colleghi nell'ufficio dell'Organizzazione a New York. Era il 2 Gennaio 2011 e io mi ero trasferito da meno di tre giorni. Avevo passato il Capodanno a casa, non sono mai stato il tipo da festeggiamenti. E sarebbe stato proprio quello ciò che tre anni dopo avrebbe fatto sì che io e Seth Collins diventassimo amici.

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